Domenica 20 giugno – XII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Prima Lettura: Dal libro di Giobbe (Gb 38,1.8-11)

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:

«Chi ha chiuso tra due porte il mare,

quando usciva impetuoso dal seno materno,

quando io lo vestivo di nubi

e lo fasciavo di una nuvola oscura,

quando gli ho fissato un limite,

gli ho messo chiavistello e due porte

dicendo: “Fin qui giungerai e non oltre

e qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde”?».

Seconda Lettura: Dalla II lettera di s. Paolo apostolo ai Corinzi (2 Cor 5,14 17)

Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro.

Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così.

Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.

Vangelo: Dal vangelo secondo Marco (Mc 4,35-41)

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.

Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena.

Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.

Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

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Mi fido di te

(Don Angelo Saporiti, Commento sulla fede in Dio)

Mi chiedi solo di credere,
di fidarmi di te,
di non avere paura delle tempeste della vita.
Mi dici che tu ci sei.
E io lo so. Lo sento che ci sei…
Fidarmi di te però non è facile,
non è per niente scontato.
Ma tu insisti e mi dici che se non mi fido di te
non ti amerò mai.
Lo sai bene, Signore,
quanto mi costa il salto della fede,
abbandonarmi a te,
totalmente,
ad occhi chiusi.
Lo sai bene, Signore,
e per questo mi sussurri:
“Figlio mio, fidati di me!
Io ci sono e ti salverò.
Non avere paura.
Anche se la tua barchetta non dovesse reggere alla tempesta,
se tu dovessi andare a fondo,
colare a picco sommerso dalle onde della vita,
io sarò con te,
sempre.
Non ti lascerò mai.
Io sono lì:
sul fondo più profondo del tuo mare,
nell’abisso più oscuro delle tue paure,
alla fine di ogni tua disperazione più devastante,
io sono proprio lì.
Sono la tua spiaggia bianca al tramonto,
sono il tuo orizzonte illimitato,
sono la tua domenica,
sono il tuo pane.
Fidati di me.
E mi potrai amare per sempre”.

SIGNORE, AIUTAMI A DIRE “SÌ”

Ho paura a dirti di “sì”, Signore.
Non so ancora che cosa vuoi e dove mi vuoi portare.
Ho paura che tu mi voglia condurre proprio là dove io non voglio andare.
Ho paura che tu mi spinga per strade a me non gradite,
di firmare una carta in bianco, di dirti un “sì” che poi reclama altri “sì”…
Mi fai paura, Signore, anche se sento di amarti.
Ho paura del tuo sguardo, perché esso è irresistibile.
Ho paura della tua esigenza, perché sei un Dio geloso.
Ho paura del tuo amore, perché sei troppo misterioso e impegnativo.
E con queste paure, mi dibatto in contraddizioni e in angosce a non finire.
Sono incerto sulle mie scelte, insicuro nelle mie decisioni,
e sempre più insoddisfatto di ciò che sono e di ciò che faccio.
Ma che cosa vuoi da me, Signore?
Mio Dio che cosa vuoi ancora?
Dio mi rispose: “fidati di me!”
Amen.

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