Domenica 21 novembre – Cristo Re dell’universo

Prima Lettura: Dal libro del profeta Daniele (Dn 7, 13-14)

Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fi­no al vegliardo e fu presentato a lui.

Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

Seconda Lettura: Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni ap. (Ap 1, 5-8)

Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.

A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della ter­ra si batteranno il petto. Sì, Amen! Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

Vangelo: Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 18, 33b-37)

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?».

Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?».

Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno con­segnato a me. Che cosa hai fatto?».

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».

Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

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Oggi la Chiesa ci invita a festeggiare la solennità di Cristo, Re dell’universo.

A conclusione dell’anno liturgico la Chiesa ci invita a dire “grazie” a Colui che ci ha accompagnato durante tutto l’anno. Gesù Re dell’universo, ma anche Re della nostra vita, della nostra storia personale e umana.

Festeggiamo una regalità “particolare”, diversa, una regalità speciale, una regalità contro corrente, una regalità alternativa.

Gesù si proclama Re, non nel momento di massimo trionfo, ma proprio nel momento del suo massimo fallimento.

Non è seduto su di un trono, ma in piedi, con le braccia spalancate per abbracciare l’umanità intera.

Non porta vesti regali e preziose, è spogliato delle sue vesti e del suo mantello di porpora.
Ha anche lui una corona, ma la sua corona è di spine.

La regalità di Gesù può sembrare un po’ scomoda, non per nulla i discepoli lo abbandonano, non desiderano essere sudditi di un Re fallito in partenza.

Si attendevano il trionfo, vedono invece il massimo fallimento di colui al quale hanno consegnato la loro vita.

Credere alle parole di Gesù, “io sono Re”, può sembrare difficile.

Anche per noi.

Ma questa regalità è la massima espressione dell’amore, della misericordia, del perdono.
È espressione di quell’amore infinito e incondizionato a cui noi sempre aneliamo!

Il nostro Dio non è un Re che schiaccia, che ci condanna quando sbagliamo o quando non siamo all’altezza di quelle che pensiamo essere sue aspettative.

Che ci ama e accoglie anche quando non lo meritiamo, anche quando siamo mancanti!
Con la sua regalità così, per noi, fuori dal comune è venuto a portarci la felicità ora, in questa vita, non solo in quella eterna, ma nella nostra quotidianità.  Leghiamo la nostra vita a questo indistruttibile amore!

Aggrappiamoci a Cristo nostro Re e non resteremo delusi!

“Tu ci sei necessario o Gesù, fratello primogenito del genere umano.

Tu ci sei necessario, o Signore, per imparare l’amore vero e per camminare nella gioia e nella forza lungo il cammino della nostra via faticosa, fino all’incontro finale, con Te amato, con Te atteso, con Te desiderato” (papa Paolo VI)

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L’Azione Cattolica parrocchiale ha pensato di creare un po’ di clima natalizio intorno a quelle persone che vivono in solitudine o senza possibilità di festeggiare con parenti o amici il giorno di Natale, o famiglie in difficoltà. Abbiamo deciso di chiamare questa iniziativa “Un regalo per Natale”.

Si è pensato di chiedere una mano a tutta la comunità: vi proponiamo di aiutarci non solo portando qualcosa di fisico, ma anche segnalando quelle persone che si trovano nella situazione di solitudine umana o famiglie che hanno qualche problema economico.

Proviamo a guardare quindi ai nostri condomìni, a quelli vicini o laddove sappiamo potremmo portare conforto con un piccolo dono.

Cercheremo di confezionare dei pacchi regalo mirati, a seconda dei destinatari!

Raccogliamo quindi:

  • oggetti utili (ad esempio per la cucina: utensili o simili), plaid, … 
  • cose calde per vestirsi (guanti, sciarpa, scaldacollo, berretto, calze, …)
  • passatempi (giochi, solitari, riviste, libro …)
  • cibo in generale (pacco di pasta e seguo, crostini, lenticchie, scatolame, …o cose più ricercate)
  • cose golose del tempo di Natale (dai cioccolatini ai panettoni/pandori, torroni, marzapane, …)
  • cose carine per la casa: profuma ambiente, candele, …
  • cose per il corpo (non il classico sapone per lavarsi): confezioni per l’igiene personale (ad esempio le confezioni crema-deodorante-shampoo, … smalto per le unghie e detergente, …)
  • !!! Quanto si porta dev’essere NUOVO, non usato o di seconda mano, anche se in buono stato! Solo cose NUOVE!

I bambini e ragazzi dell’ACR oltre a contribuire con le famiglie a quanto sopra, renderanno tutto più colorato preparando disegni, pensierini e lavoretti di Natale. I giovanissimi invece si occuperanno di preparare, confezionare e incartare le scatole in modo appropriato e carino a seconda dei destinatari.

Punto di raccolta: ufficio parrocchiale dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19.30 o al sabato mattina (ultimo giorno venerdì 17 dicembre).

Per ulteriori informazioni: Stella Ticini (Presidente parrocchiale di AC) e don Giorgio – 040 943 793.

Grazie a tutti per quanto potrete fare! …speriamo di poter portare un po’ di conforto e calore a nome della comunità parrocchiale.

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