Domenica 26 maggio – Santissima Trinità
Prima Lettura: Dal libro del Deuteronòmio (Dt 4,32-34.39-40)
Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che, cioè, un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo? O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una Nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».
Seconda Lettura: Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8, 14-17)
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio.
E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Vangelo: Dal vangelo secondo Matteo (Mt 28, 16-20)
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
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Il mare in una buca
S. Agostino
Mi ero alzato presto quel mattino, e camminavo lungo la riva del mare. Mi capita spesso di fare così quando la mia mente non riesce a comprendere, cose più grandi me: con la sola forza della mia intelligenza cercavo di spiegarmi tante cose di Dio.
Ero così preso dai miei pensieri che quasi non mi ero accorto che di fronte a me, a quell’ora dell’alba stava giocando un bambino. Aveva fatto una buca nella sabbia e continuava a correre da lì fino a riva, avanti e indietro, trasportando ogni volta un po’ d’acqua.
«A che gioco stai giocando a quest’ora?» gli chiesi.
Il bambino mi rispose che non era affatto un gioco, e che voleva solo riversare tutto il mare in quella buca. Sorridendo per la sua impresa cercai di farlo ragionare, dicendogli che non ci sarebbe mai riuscito, perché il mare è troppo grande per essere contenuto in una piccola buca nella sabbia. Anche lui mi sorrise, ma continuò nel suo gioco.
Così proseguii il mio cammino. Non avevo fatto nemmeno dieci passi che il bambino alle mie spalle rispose.
«Forse hai ragione Agostino, ma sappi che è più facile per me travasare qui le acque dell’intero Oceano che alla tua mente scorgere i confini dell’amore di Dio.»
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PREGHIERA ALLA SS.MA TRINITÀ
O Santissima Trinità, unico Dio in tre Persone,
Dio nascosto, ma vicinissimo ad ognuno di noi,
ti lodiamo, ti adoriamo, ti ringraziamo.
O Trinità divina, da te veniamo, a te guardiamo, in te viviamo.
Sorgente della nostra pace e sicuro approdo della nostra speranza,
aiutaci a trasformare sempre la nostra vita in pellegrinaggio verso di te e verso i nostri fratelli.
Dà forza e vigore al nostro amore per generare un’umanità nuova e perché i nostri giorni si nutrano di giustizia e di pace. Aiutaci a preparare un mondo come a te piace, a servizio del Vangelo, condividiamo la vita e la missione della Chiesa, per la pace e la gioia della città degli uomini.
Amen
Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo,
in cui più cerco e più trovo,
e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti.
Tu sei insaziabile;
e l’anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia,
perché permane nella fame di te,
sempre più te brama, o Trinità eterna.
(S. Caterina da Siena)