Domenica 4 giugno – Santissima Trinità

Prima Lettura: Dal libro dell’Èsodo (Es 34, 4b-6. 8-9)

In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore.

Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».

Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».

Seconda Lettura: Dalla seconda lettera di san Paolo ap. ai Corinti (2 Cor 13, 11-13)

Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.

Salutatevi a vicenda con il bacio santo.

Tutti i santi vi salutano.

La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Vangelo: Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 16-18)

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

✞ ✞ ✞

IL MISTERO DELLA TRINITA’ spiegato da PADRE PIO

Per rendere “il mistero” meno teologico e molto più pratico riportiamo l’aneddoto secondo cui Padre Pio confessò una ragazza nella Basilica di San Pietro, nell’estate del 1922, mentre egli era a San Giovanni Rotondo.

Per virtù della bilocazione Padre Pio, allora giovane Cappuccino, incontrò questa ragazza, la quale senza sapere chi fosse, domandò al frate: “Padre, non sono venuta per confessarmi, ma per essere illuminata dai tanti dubbi di fede che mi tormentano, specialmente quello del mistero della Santissima Trinità”.

Padre Pio le rispose: “Figlia mia, è molto difficile spiegare i misteri, proprio perché sono misteri. Noi non possiamo comprenderli con la nostra piccola intelligenza”.

Soddisfò comunque il desiderio della ragazza, spiegando con un paragone molto casalingo e molto efficace, il mistero della Trinità: “Prendi ad esempio una massaia – esordì Padre Pio – Cosa fa una massaia per fare il pane? Prende la farina, il lievito e l’acqua, tre elementi distinti tra loro. La farina non è lievito, né acqua. Il lievito non è farina, né acqua. L’ acqua non è né farina, né lievito.

Mischiando insieme i tre elementi distinti l’uno dall’altro, formano una sola sostanza. Con questa pasta fai tre pani, che hanno la stessa ed identica sostanza, ma sono distinti nella forma l’uno dall’altro.

Da questa similitudine portiamoci a Dio – proseguì Padre Pio – Dio è Uno nella Natura, Trino nelle Persone, uguali e distinte l’Una dall’ Altra. Di conseguenza il Padre non è il Figlio, né lo Spirito Santo. Il Figlio non è il Padre, né lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo non è il Padre, né il Figlio.

Adesso seguimi bene – continuò Padre Pio – Il Padre genera il Figlio; il Figlio è generato dal Padre; lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio: sono, comunque, tre persone uguali e distinte ma soprattutto un solo Dio: perché unica ed identica è la natura divina”.

Detto questo, la ragazza trovò esauriente la risposta di Padre Pio, che fondamentalmente si basa su questo: Dio Padre ci ha creati; Dio Figlio ci ha redenti e Dio Spirito Santo ci ha santificati. In conclusione, noi non possiamo separare le tre Persone del “mistero” altrimenti non sarebbe più un mistero, giacché tutte e Tre sono un solo Dio, Uno e Trino.

Autore